Il matrimonio della sirena di Lolita Timofeeva, tecnica mista su carta, foglia d'oro, 1997 Delle volte, spulciando tra le vecchie carte, faccio delle scoperte curiose che mi aiutano ad ordinare le mie idee e ad analizzare il mio percorso creativo. Questa volta ho trovato un qualcosa che conferma le potenzialità del nostro inconscio ed è un lavoro su carta dal titolo “Il matrimonio della Sirena” del 1997. L’intenzione di allora era di raffigurare lo sposalizio con l’Arte, una sorta di nozze mistiche che uniscono le energie divine creative e creatrici, raffigurate dal cuore infuocato con l’occhio che vede tutto, con le energie terrene, rappresentate dalla figura femminile che però assume le bizzarre sembianze della sirena, con riferimento all’acqua. L’acconciatura della sposa è adornata dalla luce dorata intensa e circoscritta. Tutti questi elementi ora mi portano a pensare non solo all’unione degli opposti ma ai princìpi che regolano i significati fondativi della cultura alche
Le persone entrate nello studio dell’artista lettone Lolita Timofeeva sono state invitate a guardare la rappresentazione di un qualcosa per poi descriverlo, completando la frase “Confesso, l’immagine che ho visto…” L’11 ottobre 2014, nell’ambito della Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI (associazione dei musei d’arte contemporanea), Lolita Timofeeva ha realizzato questa performance coinvolgendo i visitatori. L’artista ha creato un collegamento tra persone che non si conoscono ma che sono entrati in contatto attraverso l’arte relazionale. Infatti, le riflessioni della gente fissate sulle strisce di carta, in una seconda fase saranno elaborate da Lolita Timofeeva e faranno parte di un divertente “poema” collettivo. Ma non si tratta di un automatismo di scrittura. I contributi di tanti hanno fornito il clima generico. Il "mood" esistenziale che si è sviluppato dall'intreccio dei loro interventi costituisce l’impulso per l’approfondimento e la riflessione
11 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012 È impressionante vedere il Realismo Socialista celebrato a Roma. Nel cuore del rinascimento. Una mostra di arte sovietica al Palazzo delle Esposizioni. Gli artisti, maggior parte non più in vita, probabilmente non sognavano nemmeno un evento del genere. Ma Roma sempre è stata nei loro sogni! Nelle Accademie sovietiche un anno intero si dedicava allo studio del rinascimento italiano, lo si studiava così profondamente (ma solo sui libri), che si conoscevano i particolari più reconditi di ogni opera riprodotta. Viaggiare liberamente in occidente allora non era possibile e Roma rimaneva un sogno irraggiungibile. È impressionante anche l’atteggiamento delle istituzioni artistiche ufficiali italiani (e occidentali in generale) che per decenni hanno snobbato questo modo di fare arte, ritenuto estraneo nel contesto delle vicende artistiche del XX secolo. Le opere in mostra sono di dimensioni imponenti, eccellenti per la tecnica ma stilisticamente molto diver
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