mercoledì 26 ottobre 2011

Aleksandr Rodchenko e le Avanguardie russe

Per la mostra in corso al Palazzo delle Esposizioni (11 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012).
Rodchenko 2«Il nostro dovere è quello di sperimentare» era lo slogan di Aleksandr Rodchenko, uno dei più importanti esponenti di Avanguardia russa. Che pur chiamandosi “Avanguardia” era comunque al servizio del potere, in un regime totalitario non aveva altra scelta. Quindi l’Avanguardia trasgrediva nelle tecniche, nella visione delle cose, nella teorizzazione dei metodi innovativi fino a cominciare ad essere considerati rivoluzionari e divenire un punto di riferimento per l’arte europea. Rodchenko 4
Così gli artisti del movimento diventavano pericolosi e il regime, non potendo tollerare ciò, li richiamò all’ordine. Loro dovettero adattarsi agli principi estetici del Realismo Socialista e alla nota dichiarazione dell’Associazione dei pittori russi (quelli del socrealismo) in occasione della loro 47a esposizione: “…Daremo agli eventi la loro vera immagine al posto delle astrazioni fantastiche che discreditano la nostra rivoluzione davanti al proletariato internazionale.” Per le astrazioni fantastiche si intendeva proprio il movimento delle Avanguardie russe.
Rodchenko 3È interessante l’accostamento di due mostre: un movimento che ha avuto una vita breve ma intensa - l’Avanguardia russa (rappresentata da Aleksandr Rodchenko) - che ha segnato subito la storia dell’arte internazionale e un altro movimento, nato nello stesso territorio e nello stesso periodo storico, ma che ha avuto una vita lunghissima con una produzione enorme e una scarsa considerazione nel mondo: il realismo socialista.Rodchenko 1

martedì 25 ottobre 2011

Realismi socialisti. Roma. Palazzo degli Esposizioni

11 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012

realismi_socialisti
È impressionante vedere il Realismo Socialista celebrato a Roma. Nel cuore del rinascimento. Una mostra di arte sovietica al Palazzo delle Esposizioni. Gli artisti, maggior parte non più in vita, probabilmente non sognavano nemmeno un evento del genere. Ma Roma sempre è stata nei loro sogni! Nelle Accademie sovietiche un anno intero si dedicava allo studio del rinascimento italiano, lo si studiava così profondamente (ma solo sui libri), che si conoscevano i particolari più reconditi di ogni opera riprodotta. Viaggiare liberamente in occidente allora non era possibile e Roma rimaneva un sogno irraggiungibile.
È impressionante anche l’atteggiamento delle istituzioni artistiche ufficiali italiani (e occidentali in generale) che per decenni hanno snobbato questo modo di fare arte, ritenuto estraneo nel contesto delle vicende artistiche del XX secolo.
realismi socialisti 1
Le opere in mostra sono di dimensioni imponenti, eccellenti per la tecnica ma stilisticamente molto diverse tra di loro. Ci sono quelle da pittura liscia accademica (retaggio di arte classica del XIX secolo), in alcune si vede chiaramente l’influenza del impressionismo francese (ma all’epoca non ammettevano ufficialmente le influenze straniere) e altre ancora sono stilizzate. Quindi il realismo socialista non indica uno stile pittorico, ma un metodo ideologico. Maggior parte delle opere sono state eseguite per la propaganda del potere sovietico, come le scene di riunioni o di aperture dei Congressi politici con minuziosa descrizione di ogni personaggio.
Oppure le scene che raffigurano i lavoratori con i volti stanchi ma fieri della loro condizione e del loro contributo alla patria. Questa mostra è un ottimo spaccato della società sovietica con indottrinamento della creatività. Questa arte può piacere o meno, ma rispecchia perfettamente un periodo storico.

mercoledì 19 ottobre 2011

Arte involontaria

Lolita-Timofeeva
Un’altra installazione sull’Appennino tosco-emiliano, fatta da un’artista dalle mani callosi e ignaro di esserlo.

martedì 18 ottobre 2011

Involontariamente Arte

Vi è mai capitato di vedere un oggetto qualsiasi, banale, insignificante, d’uso quotidiano ed immaginarlo esposto in un museo? Guardate questa foto: è stata scattata su una strada dell’Appennino tosco-emiliano.
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Non è un capolavoro involontario? Lo chiamerei “WHY?” e lo porterei al MOMA di New York.
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martedì 11 ottobre 2011

8 di ottobre. LT STUDIO di Lolita Timofeeva. Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI

Ecco il rendiconto della mia Giornata del Contemporaneo.
L’apertura era prevista dalle ore 14.00 alle ore 22.00, ma come spesso accade, quando incontro tra le persone diventa coinvolgente, ci siamo trattenuti fino all’una di notte.
Dalle ore 15 alle ore 17 sette bambini scatenati (età tra 5 e 10 anni, tutti maschietti) si sono sbizzarriti nel disegnare. Abbiamo fatto tre esercizi: primo, sempre molto apprezzato dai bambini, famoso gioco dei surrealisti “Cadavre exquis”.
Cadavre exquis
Quando uno di loro inizia a disegnare in parte superiore   del foglio, lo piega in modo da non far vedere il risultato, lasciando solo le linee d’attacco e l’altro prosegue usando queste linee. Quindi riempie la sua parte del foglio e lo piega nello stesso modo, passando il compito al prossimo.
Il secondo esercizio, anche questo di gruppo, consisteva nel riempire un grande foglio, costruendo un racconto a parole e disegnarlo. Mio compito era quello di deviare ogni tanto il filo logico, stimolando la loro fantasia. E, devo dire che ci voleva poco: a quell’età i bambini sono naturalmente fantasiosi.
racconto
 
Quando abbiamo iniziato terzo esercizio, più tecnico, che consisteva nel creare una complessa gamma dei colori, usando solo quattro colori primari, i ragazzi hanno cominciato a perdere la concentrazione, e allora siamo passati a coca-cola e ai dolci.
Gli adulti sono più restii a mettersi in gioco con gli arti visivi, ma lo hanno fatto volentieri usando la parola. Ho invitato i visitatori ad aiutarmi nella creazione di un’opera: avevo preparato l’installazione (in foto) con il titolo: “ E quando raggiungerò il punto più alto…”
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I visitatori dovevano terminare la frase, scrivendo su una striscia di carta e attaccarla in alto su uno dei gancetti predisposti, creando così una specie di fiore. Gli ospiti erano così stimolati da questo gioco, che alcuni di loro hanno voluto usare più strisce per esprimere propri pensieri.
Questa installazione ho fatto anche in Biennale di Mosca, usando una scala di legno molto vissuta. Il fiore sta diventando enorme. Tutte queste frasi le userò nel mio prossimo progetto.

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lunedì 10 ottobre 2011

Esposizione “Behind the mirror” in IV Biennale di Mosca. Andate a vederla!

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Per gli amici che si trovano in questo periodo a Mosca.
Ecco le indicazione per arrivare a “Behind the mirror”. È un Progetto Speciale della IV Biennale dell’arte contemporanea di Mosca, curato da Maurizio Vanni che coinvolge, oltre a me, anche Francesco Attolini e Christian Balzano. È facile da raggiungere, volendo anche a piedi - una passeggiata di circa 20 minuti dal Cremlino. Qui trovate il percorso. Se siete pigri o il tempo non lo permette, potete arrivare in metropolitana, scendendo a Taganovskaja, e incamminarvi verso via Nikolojamskaja. Al numero 1 vedrete un grande banner sistemato sulla facciata della Biblioteca Rudomino All-Russia State Library for Foreign Literature di Mosca. È la nostra sede.
banner La biblioteca è stata fondata nel 1922 ed è una istituzione a Mosca. “La straniera”, così la chiamano in gergo, ha una storia gloriosa: sulla base dei corsi di lingua organizzati al suo interno nel 1930 è stato fondato il primo Istituto di Lingue straniere in Unione Sovietica e in seguito anche il famoso Istituto Statale Pedagogico di Lingue straniere a Mosca " Moris Tores" . Attualmente oltre una ricca raccolta di pubblicazioni in lingue straniere la biblioteca ospita anche tre importanti centri culturali: francese, giapponese e americano. Ha molte attività culturali e possiede un prestigioso centro espositivo, costituito da tre sale (complessivamente 300 metri quadri), le quali abbiamo usato per il nostro allestimento.
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All’inaugurazione abbiamo inscenato una performance che coinvolgeva il pubblico non solo nel attraversare le nostre tre sale, ma anche nel percorrere lunghissimi corridoi della biblioteca in una suggestiva processione. Francesco e Christian hanno imparato la loro parte in lingua russa! Il pubblico ne era estasiato.

Ecco alcune foto dell’inaugurazione.
Direttore generale Biennale MoscaA.Martinov
Performance Behind the mirror 1
Performance Behind the mirror 3Performance Behind the mirror 2
Performance Behind the mirror 6Performance Behind the mirror 4Performance Behind the mirror 5

martedì 4 ottobre 2011

Novità Allemandi Editore 2011


Opus Alchymicum

lunedì 3 ottobre 2011

8 ottobre 2011. Lolita Timofeeva apre le porte del suo studio


8 ottobre 2011 nell’ambito della settima edizione della Giornata del Contemporaneo sull’invito di AMACI, Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani aprirò le porte del mio studio per il pubblico. Venite numerosi!
Nel mio studio potrete vedere un dipinto monumentale (cm.200x300) che fa parte del progetto OPUS ALCHYMICUM , esposto ora in Biennale di Mosca (nel Progetto Speciale “Behind the mirror”) e le  mie ultime sperimentazioni con i materiali nuovi. Durante la giornata realizzeremo con la partecipazione di voi, visitatori un’opera d’arte collettiva e un “libro d’artisti”.
Dalle ore 15.00 alle ore17.00 invito i bambini per un laboratorio-gioco (su prenotazione, massimo 8 bambini).
Dalle ore 19.00 faremo la presentazione del libro “Opus alchymicum” edito da Allemandi Editore e a seguire – l’aperitivo.

Ecco l’indirizzo: LT STUDIO
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40127 Bologna
Per informazioni:  info@lolitatimofeeva.it 

Come raggiungere via Pezzana 11:
in auto: prendere via del Lavoro ( attenzione! è senso unico), ultima attraversa sulla destra prima del ponte S. Donato sarà via Pezzana.
In autobus: n. 20 (da via Indipendenza) scendere alla fermata Mercato S. Donato, tornare verso il ponte e svoltare a destra,  attraversando via S. Donato e proseguendo in via del Lavoro. La prima via sulla vostra sinistra sarà via Pezzana.
n. 21 (dalla stazione) scendere alla fermata Via Pezzana, proseguire avanti per pochi metri, la prima via sulla vostra destra sarà via Pezzana.

AMACI ha scelto l’8 ottobre 2011 per il grande evento dedicato all’arte contemporanea  e al suo pubblico: la Giornata del Contemporaneo, quest’anno alla sua Settima edizione.
Con l’edizione 2011, AMACI si propone di incrementare il numero degli aderenti e di potenziare l’azione locale dell’Associazione e dei Musei associati, al fine di incentivare lo sviluppo del tessuto culturale territoriale.
Porte aperte gratuitamente in ogni angolo del Paese, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’arte contemporanea.

Anche quest’anno, la Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, accanto alle più importanti istituzioni italiane, rinnova il suo sostegno ad AMACI, alla Settima Giornata del Contemporaneo e a tutti i suoi eventi.
Prosegue inoltre con successo il progetto di AMACI che vede protagonista di ogni edizione della Giornata un artista italiano di fama internazionale. Per la Giornata 2011, AMACI ha chiamato in scena Giulio Paolini, che ha concepito l’immagine guida dell’evento.




domenica 2 ottobre 2011

Arroganza di Mosca

Sono tornata dalla Biennale di Mosca, dove quest’anno espongo anche.
Mosca è una città che ti dà molta adrenalina se non eccedi con la permanenza e frequenti esclusivamente i luoghi d’arte e gli ambienti acculturati. Quattro - cinque giorni possono bastare per farsi l’idea di questa città come di una metropoli vivace e stravagante, ma quando mi capita di rimanervi dieci giorni, come questa volta, il suo aspetto diventa per me opprimente e arrogante. L’opulenza di dubbio gusto che fa di Mosca un lunapark, una discoteca, un albero di natale offende il mio gusto estetico. 
La gente di Mosca sembra rassegnata: tutto è come fosse nella norma. Ore in file per le strade, i tassisti sonnolenti che non hanno fretta di arrivare, le macchine impolverate. In compenso le persone camminano con una velocità impressionante! Dicono che così ci si stanca di meno. Forse per questo non fanno caso ai mostri architettonici che si innalzano nei cantieri in pieno centro: il settore edilizio è molto corrotto. Si, hanno cambiato tante cose - per non cambiare mai. Proprio  come nel Gattopardo.
Ogni volta che attraversi la strada sul passaggio pedonale, non sei sicuro che il flusso di auto si fermerà, e allora ti viene il dubbio: ma la vita di un essere umano in questa parte del mondo ha valore? I miei amici mi hanno tranquillizzato:  per i conducenti che investono le persone sulle strisce pedonali ora ci sono pene più severe. È molto rassicurante..

È una città di contrasti, dove l’assenza di logica nella vita di ogni giorno, le distanze interminabili, la pesantezza di inquinamento e povertà si dissolvono appena entri in un teatro o in un museo, dove vedi altro volto di Mosca, quello colto e raffinato. Il governo russo non fa tagli alla Cultura, continua a sovvenzionarla anche nel periodo di crisi. La cultura è ciò che continua ad avere un’aura particolare, anche se gli operatori del settore si lamentano: con l’arrivo di capitalismo manca la stabilità e le sicurezze. È diventato più difficile avere un incarico statale a vita, quindi bisogna darsi da fare, inventare nuove realtà.

Le cose che amo di Mosca: i miei amici, biblioteche, teatri, musei, la metropolitana e il caviale.
Le cose che non amo di Mosca: tutto il resto.