martedì 16 marzo 2010

Sul disordine nel mio studio

Con aiuto dei due amici fotografi vi invito a fare una visita virtuale nel mio atelier. Per l’occasione l’ho sistemato ma, quando lavoro, il mio studio è irriconoscibile.
Dovete immaginare lo spazio libero che vedete invaso da carte, tele, tubetti di colori schiacciati, libri e oggetti più strani, il pavimento tutto schizzato mentre nell’aria si diffonde l’odore di trementina e di caffè.
 
Fino a pochi anni fa avevo la comodità di una casa-studio e lavorando dovevo trattare l’ambiente con rispetto. In compenso la fusione tra il lavoro e la vita privata mi portava a confondere il giorno con la notte, il vino con l’acqua e la camomilla con il caffè.
 
 
Ora ho uno studio vero, “da battaglia”, posso spruzzare i colori dappertutto, sfogarmi con le sperimentazioni e affrontare le tele di grandi dimensioni, però mi impongo gli orari. La mia tecnica sta cambiando, però di questo vi parlerò nel prossimo post.
 
 
Se è vero che l’ambiente riflette il mondo interiore di una persona, il mio studio è uno specchio perfetto. Dal momento in cui lo metto a posto, sono convinta di poterlo mantenere tale a lungo. Ma come per magia, giorno dopo giorno accumulando le idee, ammucchio anche le carte, i libri, gli oggetti. Finché non arriva il momento in cui decido di farne piazza pulita e di darmi un ordine. Di solito questo momento è legato a qualche visita o a qualche riunione di amici nel mio studio, i quali ringrazio per il loro contributo. Stranamente, dopo aver sistemato tutto per bene, faccio fatica a trovare le cose.
 
 
Penso che quando spendi troppo tempo per eliminare il disordine, ti rimane poco spazio per creare. Ho notato che quando fisso un oggetto poggiato solo sul tavolo, il mio sguardo costringe la mia mente a connettersi con il vuoto, con una sorta di cosmo senza fine e vi si perde. Invece quando il mio tavolo è gremito da oggetti diversi, lo sguardo si concentra nella ricerca e l’immaginazione si mette in moto. D'altronde anche il nostro mondo così complesso è stato creato da un disordine…
 
Lolita

giovedì 4 marzo 2010

Lucca. “Arte per l'Arte. Arte per la solidarietà”

Lucca_-_convento_di_San_Francesco È partita la raccolta dei fondi per il restauro della facciata della Chiesa di San Francesco. La presenza dei francescani a Lucca risale al 1228, questo nuovo ordine assunse subito un ruolo preminente nella vita cittadina. Il convento di San Francesco fu costruito in laterizio ed è stato completato agli inizi del Quattrocento. Per la facciata con due arcate sepolcrali ai lati del portale  fu adottato un rivestimento in calcare bianco, rimasto incompiuto e portato a termine solo nel XX secolo. Ora la chiesa di San Francesco è di proprietà del Comune di Lucca.
Il 7 marzo 2010 a Lucca alle ore 18 presso Villa Bottini (via Elisa, 9) avrà luogo un’asta di beneficenza. Prima dell’asta le opere di ben 47 artisti di fama internazionale saranno esposte dal 2 al 7 marzo 2010 presso Museo di Lucca - Lucca Center of Contemporary Art (Lu.C.C.A), un vero gioiello di contemporaneità in una città paladina della propria storia.

Ecco gli artisti che hanno aderito all’iniziativa tra i quali ci sono anche io:

Bulgakoviade_III_di_Lolita_Timofeeva Valerio Adami, Gianfranco Asveri, Christian Balzano, Vasco Bendini, Antonio Biancalani, Gabriele Buga Buratti, Adriano Buldrini, Carlo Cane, Karina Chechik, Sandro Chia, Antonella Cinelli, Enzo Cucchi, Elio De Luca, Pino Deodato, Danilo Fusi, Giuliano Ghelli, Piero Gilardi, Alessandra Giovannoni, Marco Grassi, Fabio Inverni, Jannis Kounellis, Julia Landrichter, Salvatore Magazzini, Giuseppe Migneco, Claus Miller, Fernanda Morganti, Francesco Nesi, Luciano Ori, Mimmo Paladino, Gioni David Parra, Mauro Patrini, Bruno Pedrosa, Fiorella Pierobon, Piero Pizzi Cannella, Bruto Pomodoro, Rudy Pulcinelli, Eugenio Riotto, Massimo Sansavini, Tina Sgro', Paolo Staccioli, Nello Taverna, Lolita Timofeeva, Giuliano Tomaino, Nino Ventura.

Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo da Maria Pacini Fazzi Editore che può essere ritirato gratuitamente presso il Lu.C.C.A. fino al 21 febbraio 2010 e dal 2 al 7 marzo 2010 (dal martedì alla domenica ore 10-19). Oppure consultato on line sul sito www.luccamuseum.com
Lolita