Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2010

Picasa & Flickr

Immagine
E adesso sono con Renzo & Massimiliano ad allestire gli “acquari” dove le foto del del mio pesce-blog potranno sguazzare liberamente e poter essere “ammirate” da tutti. L’acquario Picasa si può raggiungere da questo link: www.picasaweb.google.com/lolitatimofeeva e  questo  è  invece  il  link  dell’acquario  Flickr:            http://www.flickr.com/photos/lolitatimofeeva Buona visione! Lolita

Passioni offuscate

Immagine
di Lino Cavallari Cara Lolita, ho preso atto del tuo nuovo blog e così ho potuto leggere un po' di cronaca su quanto è avvenuto a Bologna durante Arte Fiera. Mi pare che questa sia stata la 34° edizione, ma mai che nessuno si ricordi che la manifestazione è stata inventata dal mio collega e maestro di giornalismo d'arte Giorgio Ruggeri, di cui l'anno scorso ho conosciuto il figlio (con la moglie giapponese e il loro bambino). C'ero soltanto io nella chiesa di Santa Rita in via Massarenti, al funerale di Ruggeri, le cui stroncature ricadevano sul mio capo essendo il suo "vice", come il diluvio di parolacce da parte del defunto Borgonzoni , durante una sua mostra in una galleria in via Guerrazzi che ora non esiste più, che mi fece rimanere molto perplesso non sapendo nemmeno a che cosa alludesse, e che impaurì non poco una amica che mi accompagnava, Gianna Sciannamè. Poi, con Borgonzoni, artista bolognese dalla lunga storia, facemmo pace. Eppure Ruggeri dava a

Il volto bizzarro di Arte Fiera

Immagine
Quando vado a vedere le mostre-mercato come Arte Fiera, dove le proposte sono tante e si rischia il disorientamento, mi affido all’intuizione scorgendo tutto comunque, per i fini didattici, ma fermandomi solo davanti alle opere molto belle, opere bizzarre oppure davanti alle opere che mi incuriosiscono come fenomeno sociale. Il significato del bello è diverso per ognuno di noi. Per me il “bello” relativo a un’opera d’arte non significa che raffiguri per forza un qualcosa di aggraziato, ma che i suoi contenuti mi provochino una sorta di inquietudine, inchiodandomi davanti nel tentativo di coglierne il significato. Vuol dire che l’armonia o la disarmonia apparente dei mezzi usati mi porta oltre l’oggetto o soggetto raffigurato, toccando in me le corde di un ricordo antico, scavando nella mia memoria genetica e facendomi vivere l’esperienza della trascendenza. Invece il “brutto” nell’arte per me è semplicemente il sinonimo del banale. Ora però, non parlerò delle opere belle o brut