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Visualizzazione dei post da 2016

Scrittura meticcia – un nuovo fenomeno nella letteratura che nasce tra le mura dell’Università di Bologna

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Valentina Bolzonella,  Lolita Timofeeva e  Oussama Mansour di Elisabeth Thatcher L’Italia può essere considerata la patria della scrittura collettiva. Già nel 1929 i futuristi, tra i quali anche Marinetti, hanno sperimentato un romanzo scritto a dieci mani ( Lo Zar è morto ); poi negli anni ci sono stati diverse esperienze importanti dello scrivere insieme come quella di  Giuliano Scabia al DAMS di Bologna (il testo teatrale collettivo Il Gorilla Quadrumàno ), come anche quella della scuola di Barbiana (la Lettera ad una professoressa ). Fino ad arrivare ai giorni nostri, quando possiamo annoverare tra diversi tentativi riusciti un curioso fenomeno sperimentale del gruppo che si chiama Scrittura Industriale Collettiva, o ancora la escalation dell’ormai affermato gruppo  Wu Ming. La novità assoluta arriva dall’Università di Bologna, dove nasce un nuovo fenomeno nella letteratura: è quello di scrittura collettiva meticcia, quando a creare un’opera sono person

Il ritratto - viaggiatore del tenore Vsevolod Grivnov. Dipinto da Lolita Timofeeva

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"Oprichnik ja! Ritratto di V. Grivnov", 2007, cm.160x100, di Lolita Timofeeva Finalmente il ritratto del tenore Vsevolod Grivnov , dipinto da Lolita Timofeeva , torna a Mosca con il suo proprietario. Vsevolod Grivnov può vantare una brillante carriera e un ricchissimo repertorio, dal 2001 è il solista del teatro Bolshoi. Il dipinto è stato realizzato dall’artista lettone nel 2007 a Bologna, durante l’esibizione del cantante al Teatro Comunale. Dopo essere stato esposto a Bruxelles, Parigi e Barcellona infine è approdato a Firenze, dove  il celebre tenore ha appena interpretato Vaudémont nell’opera “Iolanta” . E’ l’ultima opera composta da Čiajkovskij e quest’anno è stata per la prima volta rappresentata con successo all’Opera Firenze del 79° Maggio Musicale. Vsevolod Grivnov

Le donne tentatrici di Carlo Portelli

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Alla Galleria dell’Accademia di Firenze oggi si conclude una sorprendente mostra di un artista poco conosciuto. La sua storia è piuttosto travagliata e l’ attribuzione di alcuni suoi lavori – incerta. Infatti, la maggior parte dei dipinti in esposizione sono eseguiti con grande maestria e alcuni, invece, sono di dubbia fattura. Carlo Portelli (primi anni del ’500 e il 1574) è stato un manierista  e ciò che colpisce di più nei suoi lavori è il trattamento particolare delle figure femminili. I corpi delle donne sono raffigurati  in torsioni irreali ma nel contesto dell’opera sono convincenti per la loro stabilità compositiva. Le protagoniste sono intente a sedurre i personaggi delle scene religiose rappresentate, per questo i gioielli che indossano portano i simboli del male. I  dipinti di Portelli  sono permeati di allusioni,  di incroci degli sguardi e del sentore di intrigo. E’ stato un artista audace, bizzarro e moderno. Immacolata Concezione di