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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

Aleksandr Rodchenko e le Avanguardie russe

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Per la mostra in corso al Palazzo delle Esposizioni (11 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012). «Il nostro dovere è quello di sperimentare» era lo slogan di Aleksandr Rodchenko, uno dei più importanti esponenti di Avanguardia russa. Che pur chiamandosi “Avanguardia” era comunque al servizio del potere, in un regime totalitario non aveva altra scelta. Quindi l’Avanguardia trasgrediva nelle tecniche, nella visione delle cose, nella teorizzazione dei metodi innovativi fino a cominciare ad essere considerati rivoluzionari e divenire un punto di riferimento per l’arte europea. Così gli artisti del movimento diventavano pericolosi e il regime, non potendo tollerare ciò, li richiamò all’ordine. Loro dovettero adattarsi agli principi estetici del Realismo Socialista e alla nota dichiarazione dell’Associazione dei pittori russi (quelli del socrealismo ) in occasione della loro 47a esposizione: “…Daremo agli eventi la loro vera immagine al posto delle astrazioni fantastiche che discreditano la nostra r

Realismi socialisti. Roma. Palazzo degli Esposizioni

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11 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012 È impressionante vedere il Realismo Socialista celebrato a Roma. Nel cuore del rinascimento. Una mostra di arte sovietica al Palazzo delle Esposizioni. Gli artisti, maggior parte non più in vita, probabilmente non sognavano nemmeno un evento del genere. Ma Roma sempre è stata nei loro sogni! Nelle Accademie sovietiche un anno intero si dedicava allo studio del rinascimento italiano, lo si studiava così profondamente (ma solo sui libri), che si conoscevano i particolari più reconditi di ogni opera riprodotta. Viaggiare liberamente in occidente allora non era possibile e Roma rimaneva un sogno irraggiungibile. È impressionante anche l’atteggiamento delle istituzioni artistiche ufficiali italiani (e occidentali in generale) che per decenni hanno snobbato questo modo di fare arte, ritenuto estraneo nel contesto delle vicende artistiche del XX secolo. Le opere in mostra sono di dimensioni imponenti, eccellenti per la tecnica ma stilisticamente molto diver

Arte involontaria

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Un’altra installazione sull’Appennino tosco-emiliano, fatta da un’artista dalle mani callosi e ignaro di esserlo.

Involontariamente Arte

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Vi è mai capitato di vedere un oggetto qualsiasi, banale, insignificante, d’uso quotidiano ed immaginarlo esposto in un museo? Guardate questa foto: è stata scattata su una strada dell’Appennino tosco-emiliano. Non è un capolavoro involontario? Lo chiamerei “WHY?” e lo porterei al MOMA di New York.

Un curioso annuncio in un supermercato di Bologna

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8 di ottobre. LT STUDIO di Lolita Timofeeva. Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI

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Ecco il rendiconto della mia Giornata del Contemporaneo. L’apertura era prevista dalle ore 14.00 alle ore 22.00, ma come spesso accade, quando incontro tra le persone diventa coinvolgente, ci siamo trattenuti fino all’una di notte. Dalle ore 15 alle ore 17 sette bambini scatenati (età tra 5 e 10 anni, tutti maschietti) si sono sbizzarriti nel disegnare. Abbiamo fatto tre esercizi: primo, sempre molto apprezzato dai bambini, famoso gioco dei surrealisti “Cadavre exquis”. Quando uno di loro inizia a disegnare in parte superiore   del foglio, lo piega in modo da non far vedere il risultato, lasciando solo le linee d’attacco e l’altro prosegue usando queste linee. Quindi riempie la sua parte del foglio e lo piega nello stesso modo, passando il compito al prossimo. Il secondo esercizio, anche questo di gruppo, consisteva nel riempire un grande foglio, costruendo un racconto a parole e disegnarlo. Mio compito era quello di deviare ogni tanto il filo logico, stimolando la loro fan

Esposizione “Behind the mirror” in IV Biennale di Mosca. Andate a vederla!

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Per gli amici che si trovano in questo periodo a Mosca. Ecco le indicazione per arrivare a “Behind the mirror” . È un Progetto Speciale della IV Biennale dell’arte contemporanea di Mosca , curato da Maurizio Vanni che coinvolge, oltre a me, anche Francesco Attolini e Christian Balzano. È facile da raggiungere, volendo anche a piedi - una passeggiata di circa 20 minuti dal Cremlino. Qui trovate il percorso . Se siete pigri o il tempo non lo permette, potete arrivare in metropolitana, scendendo a Taganovskaja, e incamminarvi verso via Nikolojamskaja. Al numero 1 vedrete un grande banner sistemato sulla facciata della Biblioteca Rudomino All-Russia State Library for Foreign Literature di Mosca . È la nostra sede. La biblioteca è stata fondata nel 1922 ed è una istituzione a Mosca. “La straniera”, così la chiamano in gergo, ha una storia gloriosa: sulla base dei corsi di lingua organizzati al suo interno nel 1930 è stato fondato il primo Istituto di Lingue straniere in

Novità Allemandi Editore 2011

Opus Alchymicum

8 ottobre 2011. Lolita Timofeeva apre le porte del suo studio

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8 ottobre 2011 nell’ambito della settima edizione della Giornata del Contemporaneo sull’invito di AMACI , Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani aprirò le porte del mio studio per il pubblico. Venite numerosi! Nel mio studio potrete vedere un dipinto monumentale (cm.200x300) che fa parte del progetto OPUS ALCHYMICUM , esposto ora in Biennale di Mosca (nel Progetto Speciale “Behind the mirror” ) e le  mie ultime sperimentazioni con i materiali nuovi. Durante la giornata realizzeremo con la partecipazione di voi, visitatori un’opera d’arte collettiva e un “libro d’artisti”. Dalle ore 15.00 alle ore17.00 invito i bambini per un laboratorio-gioco (su prenotazione, massimo 8 bambini). Dalle ore 19.00 faremo la presentazione del libro “Opus alchymicum” edito da Allemandi Editore e a seguire – l’aperitivo. Ecco l’indirizzo: LT STUDIO ************ 40127 Bologna Per informazioni:  info@lolitatimofeeva.it   Come raggiungere via Pezzana 11: in auto: prendere via del Lavoro (

Arroganza di Mosca

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Sono tornata dalla Biennale di Mosca, dove quest’anno espongo anche. Mosca è una città che ti dà molta adrenalina se non eccedi con la permanenza e frequenti esclusivamente i luoghi d’arte e gli ambienti acculturati. Quattro - cinque giorni possono bastare per farsi l’idea di questa città come di una metropoli vivace e stravagante, ma quando mi capita di rimanervi dieci giorni, come questa volta, il suo aspetto diventa per me opprimente e arrogante. L’opulenza di dubbio gusto che fa di Mosca un lunapark, una discoteca, un albero di natale offende il mio gusto estetico.  La gente di Mosca sembra rassegnata: tutto è come fosse nella norma. Ore in file per le strade, i tassisti sonnolenti che non hanno fretta di arrivare, le macchine impolverate. In compenso le persone camminano con una velocità impressionante! Dicono che così ci si stanca di meno. Forse per questo non fanno caso ai mostri architettonici che si innalzano nei cantieri in pieno centro: il settore edilizio è molto corrotto.