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Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

Lolita, che scandalo!

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Dovete sapere che in Lettonia il nome “Lolita” è molto diffuso. Però si pronuncia in modo diverso. L’accento cade sulla prima sillaba: Lòlita. Quasi sicuramente questo nome è stato importato in Lettonia. La città di Riga sin dai tempi più remoti è il crocevia di scambi commerciali e culturali. Probabilmente il nome Lolita trovò assimilazione nella nostra cultura anche per via dell’assonanza con altri nomi tradizionali lettoni come Lìlita, Sòlvita, Èlita, Aelìta. In diversi paesi questo nome si pronuncia in modo differente. In Francia sono Lolità, in Russia Lalìta. Quindi se mi chiamate all’italiana, non mi offendo. Quando sono arrivata in Italia, all’inizio, presentandomi, mi stupiva lo sgranare degli occhi della gente e le esclamazioni come: “Ma è veramente il tuo vero nome?” E si, veramente! Intanto, quando sono nata, i miei genitori non avevano letto il famoso romanzo di Nabokov, perché allora non era ancora pubblicato nel nostro paese. Ma anche dopo, cessata la censura, quand

Il mio blog è un pesce?

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Ho riflettuto a lungo sul perché crearsi un blog. Pur ammettendo di avere forti pregiudizi per la marea di banalità che circola in rete e di avere impegni che per ora ritengo più interessanti, mi arrendo al richiamo della modernità rinchiuso in questo nomignolo-neologismo “blog”. Ma c’è un piccolo problema: ho sempre sostenuto che fare una qualsiasi cosa senza voglia è tempo perso. Allora provo a convincere me stessa usando un trucco: mi impongo di cambiare il mio punto di vista. Perché quando non riesci a mutare le cose secondo il tuo desiderio, poi sempre aiutare il tuo desiderio a cambiare. Dunque, mi arrendo e prometto di accettare la sfida e di seguire questa sorta di diario di bordo amorevolmente. La parola “sfida” già mi piace. Ma scrivere un blog è sempre mettersi in piazza. Pur riconoscendo la democrazia di questo mezzo, il tuo pensiero e ciò che fai diventa accessibile a tutti. È un po’ come spogliarsi… Ma sono timida. “Sei bugiarda”, mi dico “perché la scelta